La prima volta che ho insegnato Munch (1863 -1944) in una quinta classe era il mio primo anno di insegnamento. Studiai un sacco, mi preparai la lezione decidendo di puntare sull'empatia e impegnandomi così in un racconto drammatico e accorato della sua storia. Feci a tempo a finire il discorso che un'allieva scappò fuori in lacrime.
Rimasi scioccata.
Da allora, presento Munch mantenendo un tono che va dal piatto all'ironico, magari poco rispettoso, ma bisogna pure superare l'argomento senza vittime adolescenti.
La sua biografia è costellata di eventi luttuosi: muore prima la madre, poi una sorella, quindi il padre, poi un fratello, mentre l'altra sorella si ammala di una malattia mentale. Con un'ottima sintesi, lui stesso ha raccontato così la sua vita "Malattia, pazzia e morte sono stati gli angeli neri che hanno vegliato sulla mia culla e accompagnato la mia esistenza". Come se non bastasse, il padre, fondamentalista cristiano, era convinto che queste tragedie familiari fossero frutto di una punizione divina.
Fantastico!
E lui?
Vive a lungo ma non se la passa molto bene, ondeggiando nella tradizione di famiglia tra depressione e alcolismo.
Quali titoli poteva sfornare un povero cristo messo così a dura prova dalla vita?
Non potevano essere Colazioni sull'erba e neppure i dubbi esistenziali di Gauguin.
Munch va dritto al punto e realizza quattro versioni de Il grido, quindi Disperazione, Angoscia, Malinconia, e La fanciulla malata, a ricordo perpetuo della sorella.
Ma anche quando affronta temi vitali, per esempio l'adolescenza in Pubertà, lo fa ricordando a sé e all'osservatore che più si cresce, più si invecchia e più di va verso la morte! Un tema che potrebbe essere un Inno alla vita si trasforma in un Memento mori (ricordati che morirai).
D'altra parte, una volta cresciuto, Munch non si è allietato con letture allegre, naturalmente.
Tra queste possiamo trovare:
1- Il filosofo danese Kierkegaarg, tra le cui parole chiave vi sono angoscia e disperazione
2 - Il drammaturgo norvegese Ibsen, autore di Spettri e Casa di bambola, drammi sull'ipocrisia, il conformismo e l'angoscia della società borghese,
3 - Il drammaturgo e scrittore svedese August Strindberg, autore de La signorina Julie, tragedia sulla società borghese.
Non mancano in ogni caso dipinti e stampe sul tema del bacio: stessa posizione, con diverse tecniche e colori; sintesi è la parola chiave che li accomuna.
Le consolazioni per Munch sono tutte artistiche: dopo la formazione di tipo accademico alla Scuola Reale di Pittura di Oslo, trasforma e matura il suo stile, viaggiando ed esponendo a Berlino, Parigi, Venezia, Vienna.
10 cose su Munch - Scopri cosa trovarono i parenti nella casa di Munch dopo la sua morte.
Documentario su Rai tre
Ma veniamo a noi.
Quali sono gli elementi chiave della sua pittura?
- pittore espressionista
- espressione della propria angoscia attraverso la deformazione di forme e colori, ovvero di figure e paesaggi
- uso della linea curva derivata dall'Art Nouveau
- uso di forme sintetiche derivate da Gauguin
- elementi simbolici (il paesaggio trafigurato diventa simbolo di angoscia, disperazione, ecc.,ecc.)
Rimasi scioccata.
Da allora, presento Munch mantenendo un tono che va dal piatto all'ironico, magari poco rispettoso, ma bisogna pure superare l'argomento senza vittime adolescenti.
Fantastico!
E lui?
Vive a lungo ma non se la passa molto bene, ondeggiando nella tradizione di famiglia tra depressione e alcolismo.
Il grido, Angoscia, Disperazione |
Non potevano essere Colazioni sull'erba e neppure i dubbi esistenziali di Gauguin.
Munch va dritto al punto e realizza quattro versioni de Il grido, quindi Disperazione, Angoscia, Malinconia, e La fanciulla malata, a ricordo perpetuo della sorella.
Ma anche quando affronta temi vitali, per esempio l'adolescenza in Pubertà, lo fa ricordando a sé e all'osservatore che più si cresce, più si invecchia e più di va verso la morte! Un tema che potrebbe essere un Inno alla vita si trasforma in un Memento mori (ricordati che morirai).
D'altra parte, una volta cresciuto, Munch non si è allietato con letture allegre, naturalmente.
Tra queste possiamo trovare:
1- Il filosofo danese Kierkegaarg, tra le cui parole chiave vi sono angoscia e disperazione
2 - Il drammaturgo norvegese Ibsen, autore di Spettri e Casa di bambola, drammi sull'ipocrisia, il conformismo e l'angoscia della società borghese,
3 - Il drammaturgo e scrittore svedese August Strindberg, autore de La signorina Julie, tragedia sulla società borghese.
Non mancano in ogni caso dipinti e stampe sul tema del bacio: stessa posizione, con diverse tecniche e colori; sintesi è la parola chiave che li accomuna.
Il bacio, 1892 |
Il bacio, 1897 |
Il bacio, 1902 |
Le consolazioni per Munch sono tutte artistiche: dopo la formazione di tipo accademico alla Scuola Reale di Pittura di Oslo, trasforma e matura il suo stile, viaggiando ed esponendo a Berlino, Parigi, Venezia, Vienna.
10 cose su Munch - Scopri cosa trovarono i parenti nella casa di Munch dopo la sua morte.
Documentario su Rai tre
Ma veniamo a noi.
Quali sono gli elementi chiave della sua pittura?
- pittore espressionista
- espressione della propria angoscia attraverso la deformazione di forme e colori, ovvero di figure e paesaggi
- uso della linea curva derivata dall'Art Nouveau
- uso di forme sintetiche derivate da Gauguin
- elementi simbolici (il paesaggio trafigurato diventa simbolo di angoscia, disperazione, ecc.,ecc.)
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